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Economia

Struttura produttiva

La crescita economica cinese nel 2003 ha superato le previsioni dell’anno precedente, registrando un aumento del PIL pari al 9,1%, nonostante la temporanea debacle del secondo trimestre causata dalla diffusione della Sindrome Respiratoria Severa Acuta (SARS). Il risultato è in gran parte dovuto allo sviluppo del settore produttivo industriale e agli investimenti pubblici e privati, che unitamente agli investimenti immobiliari, hanno registrato una forte crescita rispetto all’anno precedente (+29,6%). Le industrie pesanti, contribuendo a circa il 60% del valore aggiunto del settore secondario, continuano a far la parte del leone nella crescita del paese: i maggiori aumenti si sono avuti nella produzione dei metalli ferrosi, di macchinari per l’industria, di vetture e apparecchiature elettroniche.
Per quanto riguarda gli altri settori dell’economia nazionale, il settore agricolo, le cui principali coltivazioni rimangono quelle dei cereali, del cotone, della canna da zucchero e the, è cresciuto del 2,5% rispetto al 2002 (15% del PIL nazionale), contro una crescita del 6,7% del settore terziario (32% del PIL nazionale); tali dati risultano essere particolarmente significativi in quanto segnalano una ripresa del settore maggiormente colpito dalla SARS.

Infrastrutture e trasporti

La rete stradale cinese si estende per una lunghezza complessiva di quasi 1.400.000 Km, sviluppandosi maggiormente lungo la zona costiera della nazione. La rete ferroviaria si estende per circa 59.000 Km e quella fluviale per 119.000 Km. Gli aeroporti civili sono 139, tra cui i più importanti sono quelli di Pechino, Shanghai e Canton.

Commercio estero nel 2003

Principali prodotti importati (valori in milioni di ¤; variazione rispetto l’anno precedente): attrezzature meccaniche ed elettriche (155,03; +39,88%); metalli ed articoli derivati – ferro ed acciaio – (34,81; +49,85%); prodotti minerali – combustibili minerali – (33,33; +54%); prodotti dell’industria chimica ed affini (28,09; + 30,8%); articoli in plastica ed in gomma (21,86; +24,6%); prodotti tessili (16,96;
+13,52%).
Principali prodotti esportati (valori in milioni di ¤; variazione rispetto l’anno precedente): attrezzature meccaniche ed elettriche (152,40; +48,74%); prodotti tessili – abbigliamento, accessori, lavorati a maglia (64,81; +24,62%); articoli manufatti e miscellanei – giocattoli, mobili, materassi (25,17; +22,04%); metalli ed articoli derivati (22,20; + 32,9%).

Principali partner commerciali

Esportazioni: Stati Uniti d’America (+32,2%), Hong Kong (+30,5%), Giappone (+22,7%), Corea del sud (+29,4%), Germania (+54,2%).
Importazioni: Giappone (+38,7%), Taiwan (+29,7%), Corea del sud (+51%), Stati Uniti d’America (+24,3%), Germania (+48,3%).

Interscambio con l’Italia nel 2003

Principali voci dell’export italiano (valori in milioni di ¤; variazione % rispetto l’anno precedente): macchine ed apparecchi specializzati per particolari industrie (922,29; -3,25%); macchine per apparecchi industriali per uso generale (515,93; +22,34); macchine ed apparecchi elettrici (238,13; +15,45); ferro ed acciaio (201,91; +37,95);
cuoio e pelli lavorati e articoli in cuoio (158,60; +2,18); filati, tessuti e prodotti connessi (129,54; +4,76%).
Principali voci dell’import italiano (valori in milioni di ¤; variazione % rispetto l’anno precedente): vestiti e accessori di abbigliamento (1.357,39; +22,21%); manufatti diversi (1.125,94; +5%); macchine ed apparecchi elettrici (619,97; + 16,89); macchine ed apparecchi industriali per uso generale (618,12; +38,78); apparecchi ed attrezzature per le telecomunicazioni e la registrazione e riproduzione suono (567,56; +44,92%); filati, tessuti, articoli tessili confezionati (492; +9.95%); macchine ed apparecchi per ufficio o per il trattamento automatico dell’informazione (401,63; +3,42%).
Investimenti esteri: i maggiori investitori in Cina continuano a rimanere la Regione Speciale di Hong Kong (primo posto), le Isole Vergini, il Giappone e la Corea del Nord. Secondo il MOFCOM (Ministero per le attività commerciali), gli investimenti italiani in Cina hanno infatti registrato il più alto incremento rispetto ai maggiori investitori stranieri nel paese. Per quanto riguarda gli investimenti erogati nel 2003, l’Italia ha registrato un aumento del 79% su base annua raggiungendo circa 265 milioni di ¤. Un ancora più sostanziale miglioramento è avvenuto negli investimenti impegnati che sono cresciuti del 150% su base annua con un valore finale pari a 530,27 milioni di ¤. Malgrado ciò l’Italia rimane 15° nella classifica dei paesi investitori in Cina con contributi percentuali del totale degli IDE pari allo 0,3% per gli investimenti erogati totali e 0,5% per gli investimenti impegnati.

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